Disinfestazione Zanzare

Le zanzare (Culicidi) sono senza alcun dubbio gli insetti tra i più conosciuti e il perché è facilmente comprensibile: qualunque animale a sangue caldo (sopratutto l’uomo), oltre ad anfibi, pesci ed altri insetti, viene annoverato tra le vittime delle loro fastidiose punture. Infatti la femmina, dopo la fecondazione, necessità di almeno un pasto costituito da sangue animale, per portare a maturazione le uova che andrà a deporre.

Si può bonificare un area infestata da zanzare?

Come si può intuire, bonificare una zona infestata da zanzare, anche se ristretta, è pressoché impossibile; il massimo che ci è concesso fare è quello di controllare lo sviluppo di questi fastidiosi parassiti per mantenere la loro popolazione entro i livelli accettabili.
La “guerra” alle zanzare si svolge su più fronti: settore privato (domestico, industriale, agro-zootecnico, ecc..) e settore pubblico (turistico e del territorio).

Nel settore privato il problema è normalmente di proporzioni limitate, tale da essere affrontato con mezzi non professionali (aerosol, fornelletti, zampironi, zanzariere, ecc..).

Quando il fronte coinvolge spazi più vasti, ed è questo il caso del settore pubblico, occorre un impegno ed una professionalità superiore, anche in considerazione del fatto che operare nel territorio porta a benefiche ripercussioni nel settore privato. Per queste ragioni prenderemo in esame esclusivamente i problemi legati agli interventi nel territorio.

Quante specie di zanzare esistono?

Il cosmopolitismo che caratterizza le zanzare è alla base del loro grande successo: esistono quasi 2000 specie, di cui circa 60 sono presenti in Italia e sono distribuite uniformemente dal mare alla montagna, dalle città alle zone marginali.

Le cause di una così larga distribuzione sono da ricercare nella biologia di questo insetto e nel continuo ad incontrollato inquinamento delle acque superficiali, tale da eliminare i predatori naturali come pesci e anfibi.
Le caratteristiche biologiche che hanno contribuito al successo sono l’adattabilità di queste di percorrere in volo grandi distanze.

Infestazione da zanzare

Un’infestazione da zanzare rende difficile poter svolgere tranquillamente le proprie azioni quotidiane, sia in casa sia presso gli ambienti di lavoro.

Quali sono le zanzare infestanti più comuni in Italia? Dalla zanzara tigre, alla zanzara coreana, senza tralasciare i ditteri, noi di  siamo specializzati nel bonificare qualsiasi tipo di area da tutte le specie di zanzare spiegando dettagliatamente il piano di disinfestazione zanzare che sia preventivo o immediato in tutte le province Toscane:

Siena

Prato

Pistoia

Arezzo

Lucca

Pisa

Livorno

Grosseto

Massa Carrara

Firenze

Prima di capire come e dove intervenire è bene sincerarsi se si è vittima di un’infestazione da zanzare tigre, zanzare coreana o zanzare comuni.
Richiedi un’ispezione immediata per valutare come meglio proteggerti dalla infestazione da zanzare.

Ecco alcune informazioni utili per riconoscere la presenza di zanzare:

I primi tre stadi (uovo, larva e pupa), si sviluppano in acqua; qualsiasi specchio d’acqua, indipendentemente dal grado di salinità e dalle dimensioni, può fornire un perfetto habitat per la deposizione delle uova e il loro sviluppo, fino allo sfarfallamento dell’adulto.

Zanzare: uova, larve e adulti


Uova di zanzare:

Le uova di zanzare tigre zanzare anofele possono essere deposte singolarmente. Le uova delle zanzare comuni delle in gruppi molto numerosi, di 100-300 elementi, formanti zattere galleggianti. La deposizione può avvenire direttamente sulla superficie dell’acqua, oppure in terreni o superfici asciutte, soggetti a successive sommersioni. La schiusa delle uova avverrà comunque solamente in presenza di acqua, ambiente in cui le larve vivono. In piena estate sono sufficienti 2 giorni dalla deposizione per assistere alla schiusa delle uova.


Disinfestazione Zanzare artigiani toscani
Larve di zanzare:

Le larve si cibano filtrando l’acqua e assumendone batteri, alghe e sostanze organiche in sospensione. Respirano ossigeno atmosferico per mezzo di strutture apposite (sifoni). Stazionano quindi in superficie, immergendosi solo all’avvicinarsi di un pericolo, o per nutrirsi. Grazie a questa caratteristica, una moltitudine di ambienti acquatici (tombini, sottovasi, copertoni, ecc.) possono essere idonei allo sviluppo delle diverse specie.
La vita delle larve di zanzara ha durata variabile in funzione della specie, della disponibilità di cibo e della temperatura delle acque: in piena estate o in piccole raccolte d’acqua, che si scaldano facilmente, il tempo necessario per il completo sviluppo larvale può ridursi a 5-6 giorni.
Le larve effettuano 4 mute. Dopo la 4ª muta la zanzara entra nel breve stadio di pupa (dura 1 o 2 giorni), in cui non si nutre, staziona in superficie, in attesa di trasformarsi in zanzara adulta.


Zanzara adulta:

Gli adulti di entrambi i sessi all’inizio si nutrono di sostanze zuccherine (nettare, succhi derivanti dalla decomposizione di frutti, ecc.), ricavandone l’energia necessaria per il volo e l’attività riproduttiva. La femmina di zanzara, per procurarsi le proteine necessarie alla formazione delle uova, si nutre di sangue. A seconda del tipo di zanzara preleva sangue da diversi animali, quali anfibi, rettili, uccelli, mammiferi (uomo compreso). La femmina di zanzara individua la preda con le antenne. Percepisce anche a notevole distanza, l’anidride carbonica emessa con la respirazione. Sfrutta anche la vista, in quanto attratta da luce e colorazioni scure. Una volta raggiunto il soggetto da pungere, la femmina di zanzara si posa, inserisce l’apparato boccale nella cute e, prima di succhiare il sangue, inietta nella vittima della saliva, contenente sostanze che ne facilitano “il pasto”. Alcune sono anticoagulanti e mantengono il sangue fluido, altre invece provocano una reazione allergica nella vittima, allo scopo di far aumentare il flusso sanguigno nella parte colpita; queste sostanze causano i classici pomfi cutanei.

Altre caratteristiche:


Spesso le zanzare producono un noto fischio acuto. Un ronzio caratteristico delle zanzare tigre, anofele e coreane.


Le punture di zanzara sono un chiaro segno della loro presenza, da leggermente irritanti a molto infiammate e gonfie. Solo la zanzara femmina punge gli esseri umani, mentre i maschi si nutrono di nettare e altre sostanze dolci.


Gli adulti sono attratti dall’acqua stagnante presente in cilindri per l’acqua, nei sottovasi di fioriere e in ciotole per l’acqua, dove depongono le uova.


È possibile vedere la zanzara tigre e le altre specie di zanzare sostare su soffitti e superfici in vetro.


Le zanzare affrontano viaggi lunghi, quindi la presenza di acqua stagnante nel raggio di 1,5 km da casa può rappresentare un attrattivo.


Le zanzare potrebbero essere richiamate da un prato o dai cespugli di un giardino ben irrigato.


disinfestazione zanzare

Ambienti favorevoli:

A seconda della specie di zanzara e delle condizioni ambientali, la femmina adulta può deporre da poche decine fino ad oltre 300 uova, ogni 2-5 giorni, per tutta la durata della vita, che normalmente si aggira sulle due settimane. Un periodo che può prolungarsi in ambienti favorevoli all’infestazione.

Le zanzare adulte, nei momenti di riposo, sostano in luoghi freschi in grado di offrire un minimo di protezione, quali il sottobosco ombroso, la vegetazione sulle sponde di canali e fossi, gli scantinati, i magazzini, le stalle, i pollai, ecc. L’attività delle zanzare si svolge in orari ben precisi, a seconda delle specie: alcune sono notturne (Culex pipiens – Zanzara comune o urbana), altre crepuscolari (Aedes caspius – Zanzara delle risaie), altre ancora diurne (Aedes albopictus – Zanzara tigre).

La capacità di spostamento degli adulti dall’habitat larvale è variabile. Alcune non si allontanano più di qualche centinaio di metri dal luogo di origine (es. Culex pipiensAedes albopictus), altre hanno invece raggio d’azione molto più ampio (Aedes caspius si sposta per diversi Km).

Come eliminare le zanzare


Noi di Disinfestazione Zanzare di Artigiani Toscani ti informiamo su un serio piano di disinfestazione deve tenere conto di alcuni punti:

  • l’esatta ubicazione dei luoghi di ovodeposizione (sempre legati all’acqua);
  • l’individuazione delle specie e i relativi cicli biologici;
  • la programmazione degli interventi (larvicidi, adulticidi e contro le forme svernanti) e di conseguenza la scelta dei formulati da impiegare.

Una mancata o imprecisa individuazione dei focolai riproduttivi porta spesso al fallimento degli interventi di disinfestazione: un pneumatico abbandonato o un fusto pieno d’acqua, un tombino difettoso, e perfino un portafiori del cimitero sono più che sufficienti a consentire lo sviluppo di migliaia di larve.
Il primo intervento deve essere quindi l’eliminazione di tutti questi focolai anomali di sviluppo, da effettuarsi anche istruendo e sensibilizzando la popolazione, al fine di ottenere la collaborazione.

Per garantire una protezione completa delle aree, bisogna cercare di prevenire il “problema zanzare”. Consigliamo, prima di tutto, una buona prevenzione per diminuire e, ove possibile, eliminare i punti critici di infestazioni di zanzare. In secondo luogo sarà necessaria una vera e propria disinfestazione.

Il controllo deve avvenire in due fasi distinte, che richiedono mezzi e tempi di lotta diversi: la lotta larvicida e quella adulticida.
Entrambe le fasi si prefiggono lo scopo di ridurre il numero degli adulti, sia per ridurre il fastidio che recano, sia per controllare il perpetuarsi dell’infestazione; normalmente si inizia in primavera con una lotta larvicida a carattere preventivo, da ripetere ad intervalli regolari, unitamente alla quale all’occorrenza, si fa seguire la lotta adulticida.

Lotta larvicida

Può essere effettuata con prodotti biologici o con prodotti chimici. La lotta larvicida biologica presenta il vantaggio, rispetto a quella chimica, di non inquinare, e di non colpire le specie “non target”.

Il mezzo di lotta biologica più usato è il Bacillus thuringiensis israelensis (BIOLARKIM 14), che reagisce esclusivamente sulle larve di Culicidi, Simulidi e Chironomidi. BIOLARKIM 14 non altera gli equilibri della flora e della fauna acquatica e non è tossico per: l’uomo, pesci, anfibi, rettili, volatili e mammiferi.
La lotta larvicida chimica si può avvalere di prodotti con caratteristiche diverse: ABAKIM e MALAKIM GRANULI. ABAKIM è caratterizzato da una buona stabilità con una durata di 3-4 mesi in acque ferme e di 2-3 settimane in acque mosse, e con caratteristiche tossicologiche che lo rendono tra i fosforganici più sicuri. Il Naled, grazie alla sua proprietà abbattente, rende l’azione dell’ABAKIM più completa, permettendo di combattere tutti gli stadi presenti al momento in acqua, comprese le zanzare neo-sfarfallate; successivamente il Themefos combatte gli stadi larvali di uova deposte in un secondo tempo.

Lotta adulticida

I metodi di lotta chimica si avvalgono di un buon numero di  insetticidi, per poter soddisfare al meglio tutte le tipologie e i relativi problemi. In ogni caso sono consigliabili esclusivamente trattamenti abbattenti, possibilmente effettuati con insetticidi a bassa tossicità.
PIROV e TETRABIOL sono insetticidi piretroidi caratterizzati da bassissima tossicità, da un notevole potere abbattente e da un potere residuale nullo. Sono indicati per la santificazione di zone o ambienti dove la ricerca di una bassa tossicità va spinta al massimo. TETRABIOL è stato studiato per l’uso con U.L.V.

Per quanto riguarda le attrezzature, queste sono le consuete a disposizione del disinfestatore professionista: atomizzatori, termonebbiogeni, nebulizzatori U.L.V., ecc..

Un’ultima considerazione può essere fatta per le zanzare svernanti nelle abitazioni; spesso queste trovano habitat favorevole per la continuazione del loro ciclo vitale in tutti quei posti dove è presente acqua tiepida. E’ bene perciò  cercare di eliminare i focolai di sviluppo e qualora si debba intervenire, si può operare con gli insetticidi sotto elencati ed uno spruzzatore o nebulizzatore B&G ad ultra basso volume (U.L.V.).


Per maggiori informazioni clicca QUI