Thaumetopoea pityocampa (Den. et Schiff .), meglio nota come Processionaria del pino, è una farfalla che da adulta raggiunge dimensioni variabili tra 3 e 5 cm. Allo stadio di larva si presenta come un bruco lungo intorno ai 4 cm, con la testa nera e il corpo grigiastro, con tanti ciuffi di peli urticanti. Nei primi mesi della primavera è facile incontrare, nei campi e nei giardini, lunghe file di processionarie allo stadio larvale che si muovono in una serrata e lunga "processione" alla ricerca di un terreno in cui rintanarsi per formare la crisalide.
Le processionarie sono presenti a tutte le altitudini, sia in ambiente urbano che boschivo, in luoghi caratterizzati dalla presenza di conifere, soprattutto Pino nero o marittimo e pino di Monterey. Hanno un ciclo vitale che le porta a riprodursi una volta all'anno, producendo da 100 a 300 uova prima della stagione invernale. Le processionarie raggiungono lo sviluppo completo in estate, dopo essere passate dallo stadio larvale di bruco, che normalmente viene raggiunto tra la fine di febbraio e l'inizio di maggio. La farfalla è notturna e sopravvive solo pochi giorni, essendo incapace di alimentarsi.
I pericoli legati alla processionaria del pino si presentano soprattutto quando essa si trova nella fase di bruco: le larve, infatti, che vivono tutte insieme in nidi costruiti tra le chiome degli alberi, si nutrono delle foglie della pianta su cui si trovano. In alcune fasi larvali si nutrono poco, quindi il pericolo è minimo, ma a fine inverno, quando la temperatura torna ad aumentare, diventano molto voraci perché hanno necessità di crescere, e gli alberi ne risultano visibilmente danneggiati. Altra fase di pericolo è quella in cui i bruchi, raggiunta la maturità, lasciano i nidi, ovvero tra febbraio e maggio. In questa fase, i peli urticanti possono essere dannosi per chiunque ne venga a contatto.
In inverno, la loro presenza è facilmente riconoscibile, dai nidi biancastri visibili nelle parti più soleggiate delle chiome. Nei periodi di febbraio-maggio, invece, è facile incontrare lunghe processioni di larve mature che si muovono sia sui tronchi degli alberi che sul terreno: ogni bruco procede con la testa attaccata al corpo della larva che lo precede.
Se sugli alberi le processionarie possono determinare un defogliamento anche completo a causa della loro fitofagia, per i cani i pericoli sono anche maggiori. I peli urticanti delle larve al terzo stadio provocano reazioni allergiche anche molto gravi, soprattutto in base al punto in cui avviene il contatto e alle dimensioni dell'animale. I peli, il cui potere urticante può durare fino a tre anni da quando si sono staccati dal bruco, hanno una conformazione ad arpione e si staccano molto facilmente dal bruco (è sufficiente un lieve contatto); essendo molto leggeri, vengono trasportati anche dal vento. Per i cani, che camminano direttamente sul terreno e annusano in continuazione sia i tronchi che la terra, è molto facile venire in contatto sia con i bruchi che con i loro peli urticanti; spesso questi peli raggiungono le mucose nasali o della bocca. È, quindi, molto importante controllare nel corso dell'inverno che sugli alberi presenti nei luoghi che frequentiamo con il nostro cane non ci siano nidi di processionaria; con l'arrivo della bella stagione, poi, è fondamentale prestare molta attenzione alla presenza delle processioni dei bruchi, che sicuramente attirano l'attenzione dei cani più curiosi, rischiando di causare una reazione allergica molto spiacevole sia per noi che per i nostri amici a 4 zampe.
È importante non avvicinarsi ai luoghi in cui nidificano le processionarie, non stendere la biancheria vicino a piante infestate e lavare bene frutta e ortaggi cresciuti in zone dove questi insetti proliferano. È anche fondamentale non utilizzare mezzi "domestici" per tentare la disinfestazione: essa risulterebbe inefficace, se non addirittura dannosa, rischiando di allargare l'infestazione. Se si vede un nido o una processione, è necessario contattare il Comune o l'Azienda Sanitaria Locale per avvertire del pericolo; se si tratta di un luogo pubblico, saranno loro direttamente ad intervenire, altrimenti verranno avvertiti i proprietari del giardino/ campo in cui l'infestazione è in corso.
La prima cosa da fare se vieni in contatto con i peli urticanti è lavare abbondantemente con acqua e sapone ogni parte del corpo (anche i capelli); stesso trattamento va riservato al cane che si avvicina troppo ai bruchi o alle zone da loro infestate. È utile anche lavare i vestiti ad una temperatura di almeno 60 gradi
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